L’anno scorso, Google è stato chiaro: i contenuti di qualità trionferanno su tutti gli altri trucchetti. Quello che prima era white-hat SEO, può diventare black-hat in ogni momento e l’unico modo per essere sicuro che il tuo sito non ne risenta è quello di produrre regolarmente contenuti di qualità che interessino gli utenti, potenziando così la tua SEO.
Le tendenze SEO nel 2014 sono concentrate sulla qualità della user experience, sia in termini tecnici che di contenuti.
1. Contenuti mirati e di qualità sono l’elemento chiave
La ricerca semantica è la grande novità grazie a Google e al suo aggiornamento Hummingbird. Google è ora capace di contestualizzare i termini di ricerca, c’è quindi bisogno di essere ben mirati, invece di creare contenuti ampi e imbottiti di parole chiave.
Ad esempio, se sei nel settore turistico, piuttosto che pubblicare un articolo sulle 5 cose da fare a New York (troppo generale), opta per un articolo sui 5 posti migliori dove fare un brunch a New York City.
Altri due elementi che renderanno i tuoi contenuti più attraenti per il tuo pubblico (e quindi per Google), sono la lunghezza e la data di pubblicazione. Come sappiamo, i siti web aggiornati regolarmente hanno più valore per gli utenti. C’è sempre qualcuno alla ricerca di scorciatoie, così alcuni ricorrono a brevi liste per poter pubblicare più spesso. Nel 2014 questo tipo di articoli non avrà molto peso in fatto di SEO e faremo meglio a scrivere un tutorial dettagliato o una guida da 800-1000 parole che insegni davvero qualcosa di utile al lettore.
Google è addirittura disposto a tralasciare le sue regole sulla “freschezza” dei contenuti se questi si dimostrano validi. Post vecchi ma ancora rilevanti e utili saranno evidenziati dalla funzione In-Depth Article, per mesi o anni a venire.
Se pensi che il tuo sito web per PC sia tutto ciò di cui hai bisogno, forse non sai che il 46% degli utenti cerca le aziende esclusivamente su dispositivi mobili, così come risulta da uno studio condotto da Telemetrics e xAds. Per questo il responsive design, che consente all'utente di accedere allo stesso nome di dominio da dispositivi diversi (anziché utilizzare due nomi come mobile.azienda.it e azienda.it), svolge un ruolo sempre più importante per la SEO. Inoltre aiuta a migliorare la user experience rendendo più facile e veloce la navigazione sul tuo sito.
La ricerca semantica e l’individuazione del target in base alla posizione geografica vanno a braccetto con il mobile. Per cercare un ristorante è possibile usare la funzione di comando vocale del telefono invece di scriverlo sulla tastiera. Usando il GPS, è possibile vedere i ristoranti più vicini nella zona. Con differenze a seconda della fonte (20% secondo Google, 56% secondo ComScore), i dati rivelano che le ricerche effettuate in base alla posizione stanno prendendo sempre più piede ed è per questo che la creazione di contenuti mirati per città o regioni specifiche è un altro fattore SEO da tenere a mente.
Finora, i social network sono stati mezzi di interazione con gli utenti e di passaparola via web. Ma ora si sono evoluti e influenzano la SEO grazie all’authorship. Secondo il CEO di Google, Eric Schmidt, i contenuti scritti da autori con profili online verificati avranno un migliore posizionamento rispetto a quelli di autori anonimi. Questo finalmente ripagherà in maniera adeguata gli sforzi di chi si è dato da fare per essere attivo sui social network. Naturalmente, il tuo profilo su Google+, linkato a ognuno dei tuoi articoli, può dare una grande spinta alla tua SEO se hai lavorato bene per consolidare la tua presenza.
Questo può inoltre far risaltare il tuo articolo tra i risultati di ricerca, anche se non è posizionato tra i primi 3. Hai mai notato le foto a fianco di alcuni risultati? Google visualizza un rich snippet quando il profilo di Google+ di un autore è collegato al post. Questo non solo aggiunge credibilità all’articolo associando un volto al nome dell’autore, ma lo mette anche in evidenza rispetto agli altri risultati di ricerca anonimi.
4. I link come i contenuti: la qualità viene prima della quantità
Il classico link baiting (adescamento di link) di massa sta scomparendo, mentre si dà più importanza ai link di qualità. Non è una buona notizia per gli spammer, ma lo è sicuramente per noi (almeno per quelli di noi interessati a creare e scambiare contenuti migliori). Anche qui la parola chiave è qualità. Quando i contenuti sono di valore, vengono condivisi e linkati, anche sui siti web più credibili e popolari.
Con le nuove regole di Google, alcune tecniche di marketing digitale applicate in passato a fini SEO, come il guest blogging, hanno perso la loro efficacia. Dovresti smettere di usarle? Assolutamente no!
Anche se i link in entrata del tuo guest blog non hanno più valore SEO, considera gli altri vantaggi dei guest post. Stai cercando di conquistare un nuovo pubblico, acquisire credibilità e incrementare la visibilità del tuo brand? I lettori condivideranno l’articolo con i loro contatti dando vita a un interessante dibattito? Se la risposta è no, tanto per cominciare la tua strategia di guest blogging non è molto buona. Se la risposta è sì, allora puoi continuare a impegnarti nel tuo marketing digitale, incluso il guest blogging, perché la SEO non è il tuo unico metro di misura. Molti professionisti del marketing possono perdere di vista i vantaggi più tradizionali come la creazione di brand awareness e reputazione, che tuttavia anche oggi rimangono fattori importanti.
Forse stai ideando la tua strategia di content marketing per la prima volta quest’anno, o magari stai valutando i cambiamenti da apportare alla tua strategia attuale. In ogni caso, tieni conto di queste cinque tendenze durante lo sviluppo e la messa in atto del tuo piano per il 2014.
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